Enzo Pollastrini
nato nel 1924
Anzio
14 Racconti
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Scatolette
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3957 giorni fa
L’attività principale, una volta tornati ad Anzio, era di andare a cercare roba da mangiare perché lo scatolame distribuito dagli americani cominciava a scarseggiare. Un giorno, nel giardino davanti ad una casa, dal terreno aveva visto spuntare delle scatole e guardato sotto, aveva trovato oggetti preziosi, un boccale in argento… In fretta e in furia ha richiuso la buca perché Anzio era pattugliata dalla polizia militare inglese ripromettendosi di tornare. Ma qualche tempo dopo è rientrato il proprietario della casa che ha fatto subito una gettata di cemento senza accorgersi di nulla. Enzo gli ha detto degli oggetti preziosi ma il proprietario non ha voluto scavare, forse non ci ha creduto e il tesoro probabilmente è ancora lì.
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Ad Anzio dopo lo sbarco
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3957 giorni fa
La casa di Enzo, che non era stata del tutto distrutta, era diventata un po’ il rifugio per tutti i parenti che tornavano dopo essere stati sfollati in Sicilia e in Calabria dagli americani dopo lo sbarco. Una zia si era presa la malaria,aveva la febbre alta e riposava nella stanzetta dove era stato ucciso il militare tedesco. Gli sono entrati in camera due americani che da sotto al letto hanno tirato fuori due paia di scarponi che avevano lasciato: l’esercito si spostava e andavano riprendersi le loro cose, spesso le regalavano. In famiglia non sono mancati gli incidenti con le armi inesplose e con le schegge. Un cuginetto di Enzo è morto cercando di tirare giù da un albero un oggetto che era una bomba, un altro cugino aveva una scheggia nello stomaco, un altro alla gamba; salvati tutti e due all’ospedale da campo americano
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Ancora servizio militare
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3957 giorni fa
Come per altri, anche ad Enzo è toccato rifare il servizio militare. Di nuovo in aeronautica, è andato a Centocelle addetto ai fusti di carburante da portare agli aerei. Successivamente, poiché cercavano esperti di mare per i motoscafi di soccorso, lo mandarono ad Anzio. Su Enzo gravava il peso di un processo per avere cooperato nell’esercito della Repubblica di Salò al disegno dei campi di aviazione segreti che poi tanto segreti non erano. Ma all’epoca aveva anche fatto richiesta per il corso di allievo ufficiale e quando chiese il passaporto per andare a lavorare in Australia, se lo vide rifiutare insieme all’obbligo di partire per il corso. Lo ha fatto, è diventato capitano ed è stato al Poligono di tiro per molti anni,fino quando non è stato assunto dalla Palmolive.
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Anzio Express
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3957 giorni fa
La sera che sono arrivati gli americani, a Roma, in via Arenula, Enzo ricorda che c’era un silenzio irreale, e poi un brusio: arrivano gli americani. E poi un rumore fortissimo: erano i carri armati. Si sono fermati all’altezza di San Carlo ai Catinari e su un carro armato c’era un cartello: Anzio Express. Chiedendo di Anzio, Enzo si è sentito rispondere Anzio finish, Anzio bum bum. Il giorno dopo Enzo, tornando ad Anzio con un mezzo americano, si è reso conto della potenza americana: centinaia di mezzi, migliaia di uomini, abbondanza di viveri… Come poteva l’Italia vincere la guerra contro di loro? E si dimenticò il termine camerata: da quel momento lo chiamarono paisà .
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I marocchini americani
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3957 giorni fa
Quando Enzo faceva il fornaio nell’esercito americano, andando alla fonte a prendere l’acqua, Enzo si è imbattuto in un gruppo di militari marocchini aggregati all’esercito alleato. Vedendo la divisa americana, non solo un marocchino ha preso l’acqua per lui ma lo ha accompagnato portando i recipienti fino al campo americano.
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Anzio di Enzo
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3961 giorni fa
Negli anni 30 Anzio viveva di turismo in estate. D’inverno il tempo si passava all’osteria e in primavera si facevano i lavori di manutenzione alle case che sarebbero state affittate la stagione successiva. Poiché in inverno non c’erano incassi, il negozio di alimentari segnava tutta la spesa su un foglio di carta: una copia al negozio, una copia al cliente. E per pagare se ne parlava in estate quando con i villeggianti arrivavano i guadagni. La famiglia di Enzo, oltre alle barche, gestiva circa 80 cabine in uno stabilimento sulla spiaggia e ad Enzo toccava pulirle ogni giorno dalla sabbia. La cosa peggiore era quando gli toccava accompagnare in barca al largo i villeggianti: gli sembrava di essere uno schiavo incatenato al remo delle galere.
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La barca, le mine, la spiaggia
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3967 giorni fa
La famiglia di Enzo aveva delle barche che affittavano durante l’estate e che erano andate distrutte. Andando in giro per la campagna in cerca di qualcosa di utile, Enzo un giorno ha trovato una barca che un ufficiale inglese si teneva stretta. Non era vero, ma l’ha rivendicata come sua perché era vagamente simile, ha tirato fuori una vecchia foto e quella è stata la prima barca con cui avrebbe ricominciato la sua attività quando la spiaggia sarebbe stata liberata dalle mine. Gli abitanti di Anzio sarebbero diventati esperti sminatori e le mine darebbero state usate come bombe per la pesca in mare. E anche qui non sarebbero mancati tragici incidenti: uno dei pescatori aveva lasciato un ordigno ancora innescato sotto un mucchio di carbone; la figlia di sedici anni prendendo il carbone, lo ha urtato con la pala ed è saltata per aria. Era una bella ragazza, aveva molti corteggiatori. L’ultima cosa che Enzo ha visto di lei è stato il suo piede distante dal mucchio di carbone.
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Perquisizioni
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3967 giorni fa
In una delle perquisizioni, sempre in cerca dell’ebreo, da un cassetto a cui un tedesco aveva dato un calcio, venne fuori un rotolo di banconote, tutte di grosso taglio.
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Il sor Angelo Piperno
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3967 giorni fa
Ogni tanto, nella casa di piazza dei Satiri, tornava il proprietario ebreo, il sor Angelino Piperno, che in una stanza chiusa a chiave, aveva nascosto formaggio e olio; prendeva quello che gli serviva e richiudeva. Enzo aveva trovato il modo di entrare e, mangiata una fetta di formaggio, tutte le volte anneriva con la candela la parte fresca. I tedeschi andavano spesso a cercarlo e dicevano a Enzo che doveva presentarsi al comando per andare militare. Ma non era ancora scaduto il bando di leva del ’24 ed Enzo, grazie a una cugina che lavorava alla città universitaria, aveva organizzato la fuga nei sotterranei. Ma non ha fatto in tempo: i tedeschi sempre cercando il sor Angelino Piperno, dopo aver distrutto libri e oggetti sacri ebraici, alla fine hanno preso lui.
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Brutte storie di guerra
di/da Enzo Pollastrini | caricato 3967 giorni fa
La casa ad Anzio era stata adibita a punto di radio ricetrasmittente dell’esercito tedesco e i militari avevano messo un portafiori sotto il ritratto del fratellino di Enzo, senza sapere che il bambino era morto a cinque anni. Enzo dice che forse speravano portasse fortuna. Ma non è stato così. I primi americani che erano sbarcati davanti al Paradiso sul mare, avevano il compito di eliminare le sentinelle tedesche senza fare rumore; sono entrati in casa e hanno tagliato la testa al soldato tedesco con un machete che Enzo ha poi trovato e donato al Museo. E sul muro era rimasto del sangue con un ciuffo di capelli.
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