Salvatore Maria
nato nel 1948
Fiumicino
5 Racconti
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Le feste
di/da Salvatore Maria | caricato 4446 giorni fa
Quando Salvatore era piccolo c’era Pasqua e Natale, ferragosto non si festeggiava. Quando si avvicinava Pasqua, si cominciavano a conservare le uova. Natale era l’occasione per riunire tutta la famiglia. Crescendo Salvatore ha cominciato ad andare alle feste fatte in casa dove si ballava ma era solo per i compleanni: bastava una bottiglia di vermouth e un paio di dischi. Il cibo si vendeva sfuso e non c’era nessuna scadenza. Sarà stata la fame ma a Salvatore sembra che il cibo fosse più saporito. Non c’erano riscaldamenti, si usava il braciere e anche quello era una festa perché non solo ci si scaldava ma qualcuno leggeva, a volte pagine di vecchi giornali. Non tutte le case avevano l’acqua corrente e si andava alla fontanella con i secchi di metallo. Il bagno si faceva una volta a settimana.
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La televisione
di/da Salvatore Maria | caricato 4446 giorni fa
Non tutte le famiglie avevano ancora la TV e si andava a guardarla dai vicini. C’era un solo canale, poi con gli anni è arrivato il secondo canale, poi RAI3, poi le TV private. All’inizio c’era la TV dei ragazzi, a vedere adesso quei programmi come Lassie o Rin Tin Tin, sembrano miseri ma all’epoca si aspettavano. La sera c’era il telegiornale, poi Carosello, dieci minuti e dopo tutti a nanna.
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La scuola
di/da Salvatore Maria | caricato 4444 giorni fa
Ercolano fino al 68 si chiamava Resina. Quando faceva le elementari a scuola cerano tanti bambini e si facevano i doppi turni: a rotazione le classi andavano a scuola di pomeriggio. Ogni banco aveva il calamaio anche se l’inchiostro ma non c’era sempre. S iscriveva col pennino e quando era spuntato c so macchiava con l’inchiostro. C’erano le matite e qualcuno aveva perfino il temperamatite, diversamente si faceva la punta con la lametta da barba. Le cartelle erano di cartone e bisognava stare attenti perché con la pioggia si gonfiava tuta. I quaderno erano solo due: uno a righe e uno a quadretti.
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Il lavoro
di/da Salvatore Maria | caricato 4450 giorni fa
Uno zio contadino gli offrì di fare qualche lavoretto. La prima paga fu con le 500 lire d0’argento appena uscite per avere lavorato un campo di patate; Salvatore le ha date alla madre, ci si compravano cinque chili di pane. Salvatore ha fatto l’istituto alberghiero e quando ha conosciuto la moglie ha deciso di venire a Fiumicino a lavorare all’aeroporto.
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I giochi
di/da Salvatore Maria | caricato 4443 giorni fa
Non esistevano giocattoli, bisognava costruirseli; si andavano a raccattare chiodi storti e si raddrizzavano col martello per costruire qualcosa, si trovava un vecchio pallone sgonfio e si riparava. In famiglia erano sette figli di cui Salvatore era l’ultimo: gli è sempre toccato avere i vestiti dei fratelli più grandi che la sorella maggiore, sarta, rivoltava e adattava. In paese la gente aveva più tempo per parlare e incontrarsi, forse anche perché il telefono lo avevano solo poche famiglie
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