- raccontato da Colella Vincenzo | 1915
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Il campo si trovava sulle rive del lago Chieem in parte prosciugato, col fondo pieno di torba, dove si coltivavano le carote. Crescevano molto rigogliose ma insieme a loro crescevano anche le erbe infestanti. Il lavoro dei deportati consisteva nell’estirpare l’erba. E quindi tutto il giorno in ginocchio nell’acqua. Cosa che valse a Vincenzo la pleurite. Lo hanno mandato in infermeria per una settimana e poi di nuovo a lavorare, con una caviglia rotta e un piede con le piaghe dagli zoccoli d legno.
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