A Regina Coeli i cinque arrestati vennero a sapere che sarebbero stati messi sotto processo dal tribunale militare tedesco. Per fortuna al processo Vera ebbe un avvocato d’ufficio che era italiano e che, con molto scrupolo, si era informato bene sul suo cognome che poteva sembrare ebreo invece era della tradizione Valdese. Il processo fu breve. Vera e la cugina vennero condannate a tre anni di carcere duro da scontarsi in Germania. I tre ragazzi vennero assolti. Vera e la cugina pensavano che non sarebbero mai state portate in Germania per una pena che non avrebbero mai scontato per intero perché i tedeschi stavano perdendo la guerra. Nel frattempo ci fu l’attentato di via Rasella. E nel carcere hanno assistito alla selezione per le Fosse Ardeatine dove venne preso, anche se era stato assolto, Paolo Petrucci. Contrariamente a quanto pensavano, Vera e la cugina vennero portate via da Regina Coeli e inviate in Germania. Del viaggio in camion tutta la notte, Vera non ricorda quasi nulla, probabilmente si è rifugiata nel sonno. A Firenze hanno caricato tutti su un treno e sono arrivati a Monaco. Vera ricorda che entrare in Germania ha significato il totale cambiamento di atteggiamento da parte sei soldati tedeschi: se erano stati vagamente gentili, in Germania hanno cominciato ad urlare e a trattare i prigionieri come pezzi. Da Monaco sono stati portati a Dachau.
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