Shlomo Venezia 5/9 – Crematorio n°3

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  • raccontato da Shlomo Venezia | 1923
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Shlomo e il fratello finirono per essere scelti a lavorare nel sonderkommando: erano deportati addetti a tutto il ciclo della eliminazione. Si cominciava dal portare fuori i corpi di quelli entrati nella camera a gas convinti di fare la doccia e dove ci mettevano fino a dieci minuti per morire. Shlomo ricorda che una volta hanno trovato un bambino di pochi mesi ancora vivo e che è stato ucciso con un colpo di carabina da un ufficiale SS. Alle donne venivano tagliati i capelli: Shlomo aveva detto di saper fare il barbiere. A tutti si cavavano i denti d’oro: il fratello di era dichiarato odontotecnico. Si radunavano gli abiti e i fagotti che i morti avevano lasciato in anticamera e si selezionavano le cose. Quello era il modo per rimediare qualcosa in più da mangiare perché i deportati sul treno a volte si portavano qualcosa.
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