- raccontato da Nuccetelli Romano | 1934
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Provincia di Roma - Per la memoria | 25/08/2011
Durante la guerra Romano andò in Abruzzo, regione da cui proveniva il padre. Sembrava dovessero stare tranquilli rispetto a Roma ma finirono comunque per vivere bombardamenti rastrellamenti. Dal paesino dove erano, Romano ricorda che quando finirono di cadere le bombe su Avezzano e si sollevò la polvere, la città non c’era più. Tornati a Roma, andarono a vivere al Quarticciolo dove c’era la famosa banda del Gobbo: più che un criminale, sembrava un Robin Hood che faceva del bene ai poveracci. Subito dopo la guerra, Romano insieme alla sorella, andò a vivere a Cinecittà dove era stato allestito un campo profughi che avevano diritto ai pacchi di viveri: era il modo per dare una mano alla famiglia, rimasta al Quarticciolo. E dopo ancora romano andò a scuola dei Salesiani su via Prenestina dove prese il diploma di con l’avviamento professionale, cosa che gli permise di andare a lavorare con una azienda che faceva lavori per l’ATAC. Lucia intanto diventata una abilissima rammendatrice di calze, con il piccolo ago e portava avanti e indietro da casa a piazza Navona la sorellina piccola che non dormiva mai.
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