- raccontato da Arvedo Forni | 1919
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Provincia di Roma - Per la memoria | 08/02/2010
Arvedo Forni racconta del giorno in cui cadde il fascismo. Era il 19 luglio quando, contro ogni aspettativa, Roma, fino ad allora considerata "città aperta", venne bombardata. Per venti minuti la città venne colpita ininterrotamente, senza che nessuna antiaerea intervenisse. Subito dopo si riunì il Gran Consiglio del fascismo che votò a maggioranza la deposizione di Mussolini. Il re convocò Mussolini, lo dimise da presidente del consiglio dei ministri e lo sostituì con Badoglio. Mussolini venne arrestato. Roma finiva all'Alberone e da lì fino al Ministero degli Interni la gente era tutta per strada a fare festa: ballavano tutti tranne quelli che erano affaccendati a buttare giù i simboli del fascismo. Erano 750 mila abitanti in festa perchè pensavano che la guerra fosse finita.
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