- raccontato da Anna Pozzani | 1925
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Redazione | 09/10/2008
Anna imparò velocemente cosa significava essere staffetta partigiana: a notte già inoltrata, veniva richiamata alla finestra e le veniva consegnato un messaggio, sempre per via orale, tranne in un'unica occasine. il giorno dopo, doveva consegnarlo a sua volta alla famiglia Marchesini, sempre senza fare e farsi troppe domande.
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