Durante la guerra la signora Giacosa viveva nell'albergo Savona di Alba dove lavorava la madre. L'albergo era stato requisito dai tedeschi come comando base e i rapporti con loro non erano dei migliori, tanto più perché dei cugini della signora Giacosa erano partigiani. Fortunatamente fra gli occupanti c'era anche un ragazzo fiorentino, di nome Maggio, facente parte della milizia della Repubblica di Salò, che era buono e aiutava tanto i civili dell'albergo che segretamente i partigiani.
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